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venerdì 2 febbraio 2018

Peter Hecht. 'Simiolus. Netherlands quarterly for the history of art': una presentazione.



Peter Hecht
Simiolus. Netherlands quarterly for the history of art: 

una presentazione.



Premessa (di Giovanni Mazzaferro)

Nei mesi scorsi ho dato spazio su questo blog a diverse recensioni relative a scritti sulle fonti di storia dell’arte fiamminga e olandese pubblicate all’interno di
Simiolus. Netherlands quarterly for the history of art. Simiolus è un trimestrale giunto ormai al quarantesimo anno di pubblicazioni. Ha l’enorme vantaggio di essere scritto in inglese, rendendo quindi fruibile a un insieme di lettori potenzialmente molto ampio gli esiti più aggiornati della storia dell’arte nei Paesi Bassi. Il livello dei contributi è eccellente. Eppure non ho nessuna difficoltà a dire che, fino a due anni fa, io non ne conoscevo l’esistenza.

La diffusione di Simiolus in Italia è la seguente: gli abbonati sono dieci. Quattro sono sottoscrizioni che fanno capo a istituzioni straniere. Intere città come Milano, Venezia, Bologna non hanno nemmeno un abbonato. L’archivio di Simiolus è consultabile anche su JSTOR, tranne gli ultimi tre anni, a slittamento. Oggi è quindi consultabile l’archivio fino al 2014 compreso. Un qualsiasi ricercatore, studente, appassionato che voglia leggere un articolo pubblicato oggi all’interno di Simiolus deve quindi aspettare tre anni o cercare di arrangiarsi.

L’abbonamento annuale alla rivista costa 100 euro per gli enti, 60 per le persone fisiche, 30 per gli studenti. Sono cifre ridicole.

Per tutti questi motivi ho chiesto a Peter Hecht, Professore emerito dell’Università di Utrecht e membro della redazione della rivista, di scrivere una breve presentazione di Simiolus, che vi propongo qui di seguito, invitandovi contestualmente ad abbonarvi o a chiedere alla vostra biblioteca di riferimento di farlo.

Giovanni Mazzaferro

*  *  *


Nel corso degli ultimi quarant’anni, Simiolus è divenuto un periodico di riferimento per gli studi sull’arte dei Paesi Bassi, nonché l’unica, importante rivista di storia dell’arte sull’argomento pubblicata in lingua inglese nell’Europa continentale. Chiunque nutra un serio interesse in questo campo l’avrà incontrata e molti avranno avuto modo di consultarla, in biblioteca o su JSTOR. JSTOR presenta infatti i contenuti di Simiolus, escludendo però la consultazione dell’archivio relativo agli ultimi tre anni pubblicati.



Simiolus è stata fondata nel 1966 all’Università di Utrecht per offrire un luogo di confronto ai più giovani fra gli storici dell’arte di quell’ateneo, che pensavano che Oud Holland, la più antica rivista di storia dell’arte olandese, sorta nel 1883, avesse ormai fatto il suo tempo e avesse bisogno di un rivale. La nuova iniziativa editoriale era patrocinata da Jan van Gelder, decano della storia dell’arte olandese, e aveva come capo-redattore Eddy de Jongh, all’epoca uno dei giovani studiosi più brillanti e più dotati in termini di scrittura. Non ci mise perciò molto a vedersi riconosciuta come periodico di riferimento. Dopo quattro volumi pubblicati in olandese, si decise di far uscire il successivo in inglese con un nuovo editore. Le cose non andarono bene, e i quattro volumi successivi andarono a stampa grazie al contributo di Gary Schwartz, all’epoca membro della redazione. Nel 1980, tuttavia, anch’egli abbandonò il progetto; i restanti redattori decisero di continuare la pubblicazione di Simiolus sotto l’egida della Fondazione per le pubblicazioni di storia dell’arte olandesi, e sono andati avanti in questa maniera sino a oggi. Attualmente stiamo per iniziare il volume 40, che apparirà nel corso del 2018.

Fra i contributi più innovativi e interessanti sull’arte olandese del Seicento pubblicati su Simiolus potremmo menzionare il dibattito sul modo di rappresentare in pittura il mondo contadino, che si è svolto tra Svetlana Alpers e Hessel Miedema, come pure una serie di contributi di natura iconologica a firma di Eddy de Jongh, e il vivace dibattito che essi hanno storicamente generato. Simiolus, tuttavia, è stata rapida a dar voce ai lavori dell’economista Michael Montias sul mercato dell’arte e ha anche una forte caratterizzazione nell’ambito della teoria dell’arte olandese; in questo settore ha presentato la traduzione integrale in inglese della famosa lezione tenuta da Philips Angel nel 1642 e ha pubblicato la tesi di dottorato di Tijana Žakula su Gerard de Lairesse. Anche il Cinquecento è stato ben coperto con gli articoli di Ilja Veldman su Maarten van Heemskerck. Fra i tanti, un altro argomento di nicchia di cui si è occupata la rivista è quello delle stampe e dell’editoria a esse relativa: ricordo qui il saggio fondamentale di Erik Hinterding sui rami di Rembrandt e, più di recente, un importante fascicolo dedicato all’attività imprenditoriale di Hieronymus Cock in materia di stampe. Sulle pagine di Simiolus è poi comparsa una serie di articoli rilevanti su famose collezioni olandesi del passato; fra essi meritano di essere ricordati quelli relativi al mercante d’arte Willem Lormier, a Lucretia van Winter e a Re Guglielmo II. E, sempre su Simiolus, Jan van Adrichem ha pubblicato i suoi importanti contributi sul recepimento di Picasso in Olanda. Più di recente si è data crescente attenzione ai fiamminghi vissuti all’epoca di Van Eyck e Bruegel, seguendo una tendenza che la ricerca sul campo sembra voler assecondare.

Simiolus ha sempre incoraggiato i giovani autori a pubblicare i loro contributi sulle sue pagine: è difficile anche solo pensare che vi sia un volume che non presenti l’opera prima di un qualche studioso, spesso oggi noto a tutti.

Simiolus spera di restare per molti anni ancora una rivista aperta a contributi originali sulla storia dell’arte, specialmente olandese e fiamminga e, pur privo di sovvenzioni economiche pubbliche, è in grado di far fronte ai costi di traduzione in inglese dei manoscritti, che giungono in olandese, tedesco, francese e italiano. Per far in modo che ciò succeda, tuttavia, abbiamo bisogno non solo di un buon prodotto, ma anche di abbonati e inserzionisti. Al momento abbiamo circa 600 abbonamenti in tutto il mondo, ma solo dieci di essi vengono dall’Italia (e quattro di questi dieci, a loro volta, sono a nome di istituzioni americane, tedesche e olandesi). Speriamo davvero che tutto ciò possa cambiare. Per favore, visitate il nostro sito, http://simiolus.nl/ e sottoscrivete un abbonamento (per la vostra biblioteca o per voi stessi)!

Indice del fascicolo 3/2017

 
Indice del fascicolo 4/2017

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